Se avete voglia di scrivere una vostra recensione, o un semplice commento su un qualsiasi album dei Nomadi, scrivetemi, specificando sempre il titolo dell'album, nome da visualizzare, provenienza ed eventuale inserimento e-mail.
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ALLO SPECCHIO (2009) - aggiunta il 22 maggio 2009 |
Autore della recensione: Marta da prov. Como Email: [email protected]
Valutazione personale
(da 1 a 5): |
Recensione: Lo reputo uno
degli album migliori dei Nomadi, un cd vivo che ci voleva proprio a ravvivare la
musica italiana di questi ultimi tempi: hai ragione, non se ne può più... Marta |
NOMADI 40 (2003) - aggiunta il 22 maggio 2009 |
Autore della recensione: Marta da prov. Como Email: [email protected]
Valutazione personale
(da 1 a 5): |
Recensione: Che dire... cosa
c'è di meglio per festeggiare 40 anni di carriera di una splendida raccolta con
le più belle canzoni della storia? La definirei una raccolta completa, perché
più o meno ci sono le canzoni di tutti gli album fino al 2003, più due inediti. Marta |
GENTE COME NOI (1992) - aggiunta il 30 marzo 2009 |
Autore della recensione: Marta da prov. Como Email: [email protected]
Valutazione personale
(da 1 a 5): |
Recensione: Questo è uno dei
miei dischi preferiti dei Nomadi, e secondo me è anche uno degli album più "da
Nomadi". La nuova formazione con Cico e Daniele ha sicuramente giovato al
gruppo. Marta |
PER QUANDO NOI NON CI SAREMO (1967) - aggiunta il 30 gennaio 2009 |
Autore della recensione: Marta da prov. Como Email: [email protected]
Valutazione personale
(da 1 a 5): |
Recensione: Anche secondo me
i Nomadi iniziarono bene. E' un disco in sostanza buono, anche se il suono di
quell'epoca è molto diverso da quello attuale. Vediamo le canzoni: Marta |
LE STRADE, GLI AMICI, IL CONCERTO (1997) - aggiunta il 14 gennaio 2009 |
Autore della recensione: Marta da prov. Como Email: [email protected]
Valutazione personale
(da 1 a 5): |
Recensione: Due cd dal vivo stupendi! E'
stato il 3° cd dei Nomadi che ho scoperto, quando avevo 11 anni. Marta |
CON ME O CONTRO DI ME (2006) - aggiunta il 14 gennaio 2009 |
Autore della recensione: Marta da prov. Como Email: [email protected]
Valutazione personale
(da 1 a 5): |
Recensione: "Con me o contro
di me" è senz'altro un ottimo album. E' il disco di Dove si va, la splendida
canzone di Sanremo. Marta
Nota: Su Povia non sei l'unica che si chiede come abbia fatto a vincere. In Italia, alcuni meccanismi, sono molto oscuri. Che io sappia, per esempio (potrei sbagliarmi...), non è stata mai pubblicata la tabella con i televoti effettivi. Che Lucarelli ci regali una puntata sui Misteri Italiani dedicata al Piccione di Povia...
Guido |
ALBUM CONCERTO (1979) - aggiunta il 14 gennaio 2009 |
Autore della recensione: Alessandro Medaina da *** Email: *** Valutazione personale (da 1 a 5): - |
Recensione: Album Concerto è il lavoro che,
dal punto di vista discografico, troncò il rapporto Nomadi - Guccini. Alessandro Medaina
Nota: Grazie mille per tutte le informazioni interessantissime aggiunte nella recensione. Ne aspetto altre!
Guido |
CORPO ESTRANEO (2004) - aggiunta il 14 gennaio 2009 |
Autore della recensione: Marta da prov. Como Email: [email protected]
Valutazione personale
(da 1 a 5): |
Recensione: Ed ecco un altro
disco tra i più belli dei Nomadi, un cd duro, elettrico. Mi piace soprattutto
perché parla di un solo tema visto da più angolazioni: la guerra. Marta |
AMORE CHE PRENDI AMORE CHE DAI (2002) - aggiunta il 14 gennaio 2009 |
Autore della recensione: Marta da prov. Como Email: [email protected]
Valutazione personale
(da 1 a 5): |
Recensione: Ed ecco che vi
presento il cd più bello dei Nomadi: un capolavoro, il disco perfetto,
insuperabile. Non mi stupisco, infatti, che sia arrivato primo in classifica
delle vendite (finalmente, i Nomadi se lo meritavano...). Marta
Nota: Magari tutti i sedicenni la pensassero come te sulla musica...
Guido |
LIBERI DI VOLARE (2000) - aggiunta il 14 gennaio 2009 |
Autore della recensione: Marta da prov. Como Email: [email protected]
Valutazione personale
(da 1 a 5): |
Recensione: Ed ecco uno dei
dischi più belli dei Nomadi (sempre a mio parere, visto che tu qui non la pensi
affatto come me), che invita a guardare avanti con ottimismo, ad essere appunto
liberi di volare. Marta Nota: Menomale che non la pensiamo tutti alla stessa maniera, altrimenti la musica sarebbe davvero monotona. Ciò che non amo in questo album, comunque, è la retorica all'eccesso e (perdonami, è un parere personalissimo) la dozzinalità dei testi... :-) Detto questo, ne approfitto per farti i complimenti per le tue recensioni, che vanno ad arricchire la descrizione dei vari album. Grazie e continua così!
Guido |
QUANDO CI SARAI (1996) - aggiunta il 14 gennaio 2009 |
Autore della recensione: Marta da prov. Como Email: [email protected]
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(da 1 a 5): |
Recensione:
Si inizia con
Mamma musica,
non certo una
grandissima canzone, ma non brutta, con un testo piacevole.
Quando ci sarai,
il singolo, è invece
uno dei punti di forza del disco: una stupenda canzone che parla di un
figlio verrà al mondo.
Splendida anche
L'eredità,
che ci ricorda un
po' Ago.
Anche
Un'altra città
tiene benissimo testa alle
precedenti due. Gran canzone con un Cico che si fa proprio sentire, e con
testo altrettanto bello, che parla del degrado delle metropoli.
Il mattino dopo
è una bella canzone d'amore
cantata da Francesco.
Né gioia né dolore
è, secondo me, la
canzone più bella del disco, molto rock, con un bellissimo ritmo; parla
dell'indifferenza, sentimento che ci impedisce di vivere le nostre emozioni.
Bella anche
Johnny,
cantata da Danilo,
che racconta la difficile vita di questo personaggio.
Nei miei sogni
è la canzone meno
bella del cd (non dico "più brutta", perché in questo disco tutte le canzoni
sono, secondo me, da ascoltare), mentre
Canzone per i
desaparecidos
è una delle più belle:
splendide parole che ricordano le vittime scomparse sotto il regime di
Pinochet.
Stupenda anche
La coerenza,
scritta in prima
persona.
E' davvero un bel cd, anche se
non perfetto, che affronta tematiche molto interessanti: dall'amore al modo
di vivere, dalle nostre città alla musica.
Sempre e solo Nomadi.
Marta |
LUNGO LE VIE DEL VENTO (1995) - aggiunta il 14 gennaio 2009 |
Autore della recensione: Marta da prov. Como Email: [email protected]
Valutazione personale
(da 1 a 5): |
Recensione:
A mio parere è davvero un bel cd,
ricco di splendide canzoni. Marta |
CON ME O CONTRO DI ME (2006) - aggiunta l'11 giugno 2008 |
Autore della recensione: Stefania C. da MI Email: [email protected]
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(da 1 a 5): |
Recensione:
Non c'è una canzone "preferita" in questo album. Mi piacciono tutte...dalla prima all'ultima! Quando ho sentito per la 1a volta Dove si va al Festival di Sanremo sono rimasta folgorata. Potrei dire che è la più rappresentativa del disco, ma tutte sono belle. In particolare L'ultima salita è carica di emozione e magia, e non solo perché è dedicata a Pantani. Bellissima anche L'aviatore... Non so se come dici tu sarebbe andata diversamente se a Sanremo avessero presentato Con me o contro di me - forse preferisco Dove si va - ma è certo che questa canzone mi emoziona davvero tanto ogni volta che la sento! La voce di Danilo è da brividi... Se la cava niente male anche Max, anche se io una canzone in più gliela farei cantare... L'album è bellissimo, e oltre alle canzoni che ho citato tutte le altre sono fantastiche, con il solito mitico spirito NOMADE! SEMPRE E SOLO NOMADI!!!
Steffy_89 |
ORCHESTRA (2007) - aggiunta il 30 novembre 2007 |
Autore della recensione: Michele Email: --
Valutazione personale
(da 1 a 5): |
Recensione:
Come ormai da tradizione
negli anni terminanti con il sette, i Nomadi pubblicano un album live. La loro
ultima fatica, “Orchestra” rappresenta - per quel che ne so - un progetto unico
nella storia della musica leggera italiana; credo che mai nessuno si sia fatto
affiancare da un’orchestra così numerosa e qualificata per realizzare
un’antologia musicale di questo tipo.
I due cd contengono 2 brani inediti registrati in studio e 34 successi in
versione dal vivo. Il mio giudizio sulle canzoni nuove è assolutamente positivo.
Il primo degli inediti,
“Ci vuole un senso”, è il singolo
destinato a lanciare il disco, trasmesso nelle radio da settembre. Al primo
ascolto, questa canzone potrebbe sembrare scontata e banale, ma per me non è
affatto così: il testo parla di un valore molto importante, merce sempre più
rara nel mondo contemporaneo, ossia il mettere passione nelle nostre attività
quotidiane, in quello che facciamo. Questo brano mi fa pensare a tutte le
persone che si alzano al mattino già con il dente avvelenato, piene di stress e
apprensione al solo pensiero di dover sopravvivere a un’altra giornata in
ufficio... E a quelle che sono felici di quello che fanno, che mettono cuore e
passione nel proprio lavoro. “Ci vuole un senso” significa essere consapevoli
che la nostra energia creativa può veramente cambiare le cose e lasciare un
segno in questa realtà. E’ un pezzo carico di ottimismo, che invita a vedere il
mondo come fonte inesauribile di opportunità e non di minacce; credo che sia un
brano commerciale solo all’apparenza... basta scavare un po’ e si trova un
messaggio importante, profondamente Nomade. La musica è buona, con in evidenza
il violino di Sergio e la grinta di Danilo; mi piace soprattutto il ritornello.
Al primo ascolto di
“La mia terra”
sono stato felice di avere un nuovo inedito a due voci, cosa che non accadeva
dal 1998. Massimo e Danilo interpretano un pezzo davvero di grande spessore e
atmosfera, la storia di un immigrato appena sbarcato in un nuovo paese, che
ripensa al suo luogo d’origine e in questo pensiero cerca la forza e le
motivazioni per ricominciare tutto da capo. Come sempre le chiavi interpretative
sono molte: infatti, si può anche pensare che “La mia terra” parli di qualsiasi
cambiamento o transizione difficile nella vita delle persone. Il pianoforte di
Beppe crea un motivo breve e suggestivo, le due voci, così profondamente
diverse, si intrecciano nel finale. Insomma, un brano di alto livello.
Per quanto riguarda le canzoni live, ho opinioni contrastanti: parto con le cose
positive. Molti brani acquistano nuove sonorità, e si trasformano in modo
interessante grazie a strumenti particolari. La “potenza” musicale espressa da
quasi cento musicisti si sente subito in
“In piedi”, che secondo me qui è
migliore rispetto all’originale, grazie anche all’intervento dei cori. Si
continua ad alti livelli:
“La vita che seduce”, brano che amo particolarmente,
acquista nuove sfumature, così come
“Non è un sogno”.
“Sangue al cuore” è
abbastanza rivoluzionata nell’arrangiamento, è una canzone sostanzialmente
diversa da quella del 2002, perde in grinta e aggressività ma guadagna un sound
davvero particolare, che mi ha sorpreso. Fino alla traccia 11, tutto è davvero
molto bello: spiccano in particolare
“Con me o contro di me”, canzone che reputo
strepitosa, e
“Trovare Dio”. Qui Danilo, come si dice, è da pelle d’oca... ma
non è al massimo delle sue potenzialità, e basta ascoltare la versione tratta
dal concerto di Modena del 30 luglio 2003 (presente nel dvd di “Nomadi40”) per
rendersene conto.
“Io voglio vivere”, invece, non mi piace molto, probabilmente perché l’ho ascoltata troppe volte. Nell’ultima parte del primo cd c’è una
versione interessante di
“Ophelia”, e quello che reputo il capolavoro assoluto
di questo progetto, ossia
“La collina”. Si parte con le tastiere di Beppe, a cui
si aggiungono delle “ondate” di violini che si ripetono al centro e alla fine e
sono davvero suggestive. La voce di Danilo interpreta con sensibilità e nel
finale esplode in tutta la sua potenza, la chitarra di Cico si amalgama alla
perfezione con le note dei musicisti. La canzone è già bella di per sè, qui
raggiunge livelli stratosferici, un’emozione continua.
Il secondo cd si apre con
“Il destino”, una chicca che i Nomadi hanno ripescato
dall’album “Gordon” e riarrangiato nel 2004. Dopo
“Una storia da raccontare”,
poco diversa dall’originale, c’è
“Un pugno di sabbia”; mi rendo conto che questo
pezzo non possa mancare in un contesto del genere, perché è un successo storico
che tutti conoscono, però ormai mi ha stancato, non mi comunica più niente. Dopo
poco spicca
“Asia”, altra canzone che va a nozze con
l’Omnia. Sono in evidenza sia il basso elettrico di Massimo che la batteria di
Daniele; mi piace molto anche quel suono di fiato (non so se sia un basso tuba,
un trombone o qualcos’altro, sono ignorante in materia) che si sente durante
l’assolo di Daniele a metà brano. Comunque un brano e un’interpretazione
magistrali.
“La libertà di volare”
acquista molto dal vivo rispetto alla versione in studio, mentre
“Auschwitz” non mi piace molto, la
preferivo di gran lunga come era arrangiata in “Nomadi40” e nei concerti fino al
2005, con nel finale tutta la potenza della voce di Danilo. Promosse a pieni
voti
“Ho difeso il mio amore” e
“Jenny”, che ho rivalutato alla grande;
davvero magica la parte dell’assolo di violino di Sergio, accompagnato
dall’orchestra. Gran finale con le tre canzoni immortali di sempre, che non
potevano davvero mancare!
Che dire, davvero un progetto ammirevole, una pietra miliare nella storia dei
Nomadi.
Presto mi piacerebbe anche ascoltare un altro live, che rispecchi più da vicino
i concerti e gli strumenti dei 6 Nomadi, che dia più spazio ai cori del Popolo
Nomade (qui purtroppo molto deboli) e che includa anche altri brani... Infatti
per me il difetto di Nomadi e Omnia Symphony Orchestra (a parte quello di avere
un titolo troppo lungo!!) è proprio la scelta della scaletta. So che è
impossibile accontentare tutti, però dico lo stesso la mia... Secondo me ci sono
troppe canzoni degli ultimi album (5 di Con me o contro di me, 4 di Corpo
estraneo, ecc.), e c’è un “buco” di ben 17 anni, da Jenny a Una storia da
raccontare! Se fossi un coach, opererei qualche sostituzione mirata: “Contro”
per “L’ultima salita” (in cui l’orchestra, secondo me, aggiunge poco), “Ma che
film la vita” per “Oriente” (idem), “Il pilota di Hiroshima” per “Se non ho te”,
“Rotolando va” per “Confesso” e una canzone reinterpretata per l’occasione da
Max (come vedreste la sua voce graffiante ne “Il serpente piumato?”) al posto di
“Stella cieca”, che abbiamo ormai ascoltato molte volte... Poi, anche se sarebbe
un suicidio dal punto di vista commerciale, toglierei “Un pugno di sabbia” e
inserirei una “chicca” presa dal repertorio sconfinato dei Nomadi, come “I
ragazzi dell’olivo”, “Babilonia” o “Non dimenticarti di me”.
Nel complesso, tuttavia, i pregi di questo disco spazzano via ogni perplessità.
Grazie Nomadi per averci regalato questo nuovo capolavoro. Michele
Nota: Perfettamente d'accordo con te con l'analisi finale. Bella recensione, grazie!
Guido |