NOMADI 50 (2013)

CD6 - I Tre Cantori

 

Titolo: Nomadi 50 - CD6: I Tre Cantori

Anno: 2013

Casa discografica: NOMADI

Tipo: Raccolta/Live/Versioni Alternative

Valutazione personale (da 1 a 5): 

 

I Nomadi:

Augusto Daolio - Voce

Danilo Sacco - Voce

Cristiano Turato - Voce

Beppe Carletti - Tastiere
Cico Falzone
- Chitarre
Daniele Campani
- Batteria
Massimo Vecchi
- Basso e Voce
Sergio Reggioli
- Violino, Percussioni e Voce

Christopher Patrick Dennis - Chitarre e Violino

Gian Paolo Lancellotti - Batteria

Dante Pergreffi - Basso

 

 

 

Le canzoni:

- Segnali caotici (Versione Alternativa) (Augusto)
- Il pilota di Hiroshima (Versione Alternativa) (Augusto)
- L’uomo di Monaco (Live) (Augusto)
- Toccami il cuore (Danilo)
- Fatti miei (Danilo)
- Un po’ di me (Danilo)
- Ancora ci sei (Cristiano)
- Non avrai (Cristiano)
- Addormentato ma non troppo (Cristiano)

 

Recensione:

Il sesto disco della grande raccolta “Nomadi 50” è un CD che racchiude tre frammenti della storia dei Nomadi. I “Tre Cantori”, le 3 voci che hanno dato fiato e cuore alle canzoni dei Nomadi, sono qui rappresentati attraverso 3 canzoni per ciascuno. Il disco non è qualcosa di nuovo per i fans di vecchia data, anche se qualcosa di leggermente diverso c’è e riguarda, fortunatamente, il più grande.
Il disco si apre ovviamente con il Primo Cantore,
Augusto Daolio. La sua calda voce ci accompagna nel viaggio allucinante della visionaria “Segnali Caotici”, quasi identica all’originale, con un unico, vero cambiamento soltanto dopo la prima strofa, tra “forze scatenate sfuggono a leggi di antichi cicli biologi” ed “esplodono già grida”, dove nella versione originale troviamo un anticipo di chitarra elettrica che nella versione di questo disco non c’è. Per il resto l’ascolto è sicuramente più pulito, con l’aggiunta di qualche effetto “eco” che rende la canzone, già originale e particolare di per sé, ancora più piacevole. E poi, in questo pezzo, abbiamo anche la possibilità di ascoltare molto bene il basso di un altro grande e indimenticato Nomade: Dante Pergreffi.
Come secondo pezzo scelto per rappresentare il “Primo Cantore”, ecco la bellissima
“Il Pilota di Hiroshima”. Qui le differenze nell’arrangiamento rispetto alla versione originale sono più marcate. Subito nell’intro la differenza è netta: la versione presente in questo CD parte subito con tutti gli strumenti, mentre in quella contenuta in “Ci penserà poi il Computer” abbiamo un inizio molto più soft, con solo le tastiere di Beppe e le bacchette di Gian Paolo che “strusciano” in sottofondo. La differenza continua a essere fondamentalmente questa fino al primo ritornello. Lì le due versioni sembrano fondersi, anche se le differenze, adesso lievi, ci sono comunque, e continueranno per tutto il pezzo, fino al termine, soprattutto per quanto riguarda la parte ritmica. Al riguardo, mentre nella versione di “Nomadi 50” la canzone non subisce impennate né frenate, in quella originale abbiamo un crescendo che, alla fine, ce la fa sentire quasi più “potente” rispetto all’altra. La voce e l’interpretazione di Augusto, ovviamente, non cambiano.
Arriviamo quindi alla terza canzone di Augusto, che è una versione live de
“L’Uomo di Monaco”. Premetto subito che le tre canzoni scelte per il periodo di Augusto sono tra le mie preferite, e per quanto mi riguarda il disco vale la pena averlo soltanto per questi tre pezzi, comunque diversi rispetto alle originali. Con “L’Uomo di Monaco”, poi, abbiamo addirittura un pezzo dal vivo inedito, davvero bellissimo.
Sulle altre sei canzoni credo ci sia poco da dire. Per un fan dei Nomadi non rappresentano alcuna novità, e sono piazzate nel disco soltanto per ricordare gli altri due “Cantori” dei Nomadi.
Riguardo
Danilo Sacco si è scelto “Toccami il cuore” nella versione originale contenuta in “Cuore Vivo”, così come le altre due, “Fatti miei” e “Un po’ di me”, versioni riarrangiate e ricantate in “Cuore Vivo” del 2011. Forse non le migliori canzoni del periodo Danilo, ma che riescono comunque a dar merito alla sua bella voce.
Arriva il terzo e ultimo “Cantore”, quello attuale,
Cristiano Turato. Qui la scelta è stata sicuramente meno difficile: Cristiano ha alle spalle soltanto un disco di inediti col gruppo, e troviamo infatti subito il primo singolo, “Ancora ci sei”, seguita da altri due pezzi di “Terzo Tempo”, esattamente la potentissima “Non avrai” e la divertente e originale “Addormentato ma non troppo”. Un buon biglietto da visita di Cristiano per chi, magari, ha acquistato questa bellissima opera senza conoscere il nuovo corso.
Insomma, questo sesto disco di “Nomadi 50” non è certo qualcosa di nuovo per chi segue i Nomadi da tempo, ma ha il pregio di contenere quelle prime tre canzoni, con quella voce e quei nuovi (a volte lievissimi) cambiamenti che non possono lasciarti indifferente. Sì, credo di poterlo tranquillamente affermare: onore al secondo Cantore, onore e totale fiducia nel terzo, ma qui, in questo disco, è il Primo a dominare su tutto e tutti. E non poteva essere diversamente.
 


 

 

Guido Pacitto

 

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