UNA STORIA DA RACCONTARE (1998)

Titolo: Una storia da raccontare

Anno: 1998

Casa discografica: CGD

Tipo: Inedito

Valutazione personale (da 1 a 5): 

I Nomadi:

Beppe Carletti - Tastiere
Cico Falzone
- Chitarre
Daniele Campani
- Batteria
Danilo Sacco
- Voce e Chitarra
Massimo Vecchi
- Basso e Voce

 

 

 

 

Le canzoni:

- Una storia da raccontare (Carletti - Turtoro)
- Anni di frontiera (Gentili - Sacco - Carletti - Petrucci)
- Ti lascio una parola (Goodbye) (Pigozzo - Robin - Carletti)
- Il profumo del mare (Tropeano - Valente - Carletti)
- Canto alla luna (Toffoli - Carletti)
- Tempo che se ne va (Carletti - Dapit)
- Le leggende di un popolo (Tropeano - Valente - Carletti)
- Mediterraneo (Petrucci - Carletti)
- 32° parallelo (Petrucci - Carletti)
- Buonanotte ai sognatori (Turtoro - Carletti)

Recensione (in attesa della completa): Ecco uno dei dischi più belli dei Nomadi, un capolavoro, tanto che faticherei non poco se proprio dovessi scegliere tra la discografia dei Nomadi un album superiore a questo. 
L'arrivo di Massimo Vecchi al basso si fa sentire. Il gruppo acquista sonorità più rock. 
La title-track
"Una storia da raccontare" apre il disco alla grande. Si parla della pena di morte, con una chitarra elettrica che graffia nel vuoto, e con Danilo e Massimo che cantano a turno.
"Anni di frontiera" è una canzone molto bella, con un bel ritornello e un altrettanto bel testo, ed è la prima canzone scritta da Danilo Sacco. Possiamo ascoltare anche il sax del nuovo strumentista, Andrea Pozzoli.
"Ti lascio una parola (Goodbye)" è il singolo che ha anticipato l'album. La canzone è molto piacevole, e anche qui troviamo un bel ritornello. Rimarrà sicuramente nel repertorio del gruppo.
"Il profumo del mare" è una canzone completa nel vero senso della parola, ottima per esempio la chitarra di Cico, le strofe, il ritornello, tanto che è stata il terzo singolo estratto dal disco.
"Canto alla luna" è una delle canzoni più rock incise dai Nomadi, cantata molto bene da Massimo Vecchi, che esordisce alla grande. Grinta e rabbia trasudano da questo gran bel pezzo.
"Tempo che se ne va", canzone molto malinconica, ma molto bella, d'atmosfera.
"Le leggende di un Popolo" è la canzone dedicata agli indiani d'America, dove troviamo il intervento sia all'inizio del brano, sia durante che alla fine, con la recitazione del testo in inglese (emozionante davvero...). Grande pezzo, dalle sonorità bellissime ed originali. Un punto fortissimo dell'intero disco.
"Mediterraneo", altra canzone bella... ma davvero in questo album non c'è una pecca. Molto d'atmosfera anche questa, con una bella chitarra acustica.
"32° parallelo" è la canzone, a mio parere, più bella del disco. Trascinante, veloce, prepotente, alla Nomadi... davvero bellissima, e tematicamente si occupa dei "Territori"...
Chiude il disco
"Buonanotte ai sognatori", forse la canzone più debole dell'intero disco, ma non per questo brutta, anzi. È il secondo brano cantato dalla coppia Danilo-Massimo.
Ho speso poche parole per ogni canzone perché davvero c'è poco da dire su un album come "Una storia da raccontare", un disco perfetto che qualsiasi fan dei Nomadi che si rispetti deve conoscere alla perfezione.
Da segnalare, inoltre, dopo tanti anni di collaborazione, la fine del rapporto tra i Nomadi e il loro produttore, Dodo Veroli, e la partecipazione all'album del polistrumentista Andrea Pozzoli, che ha accompagnato il gruppo per tutto il tour successivo a "Una storia da raccontare".

Se le dipartite di vecchi elementi ai quali col tempo ci si affeziona creano sempre un po' di tristezza, dopo questo disco, a distanza di solo un anno dall'abbandono di Francesco ed Elisa, il rimpianto di questi componenti viene quasi del tutto spazzata via a colpi di ottima musica e straordinarie prestazioni.

 

Vuoi dire la tua su questo album? Scrivimi

Tutti i commenti, anche brevi o recensione complete, verranno inseriti nell'apposita sezione RecensiNomadi